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DE RUVO STEFANIA

DRAMMATURGIA SU MISURA

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DE RUVO STEFANIA

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LIKE O DISLIKE

2021-06-11 19:52

Stefania De Ruvo

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LIKE O DISLIKE

Dramma in atto unicoPer 1D1U in Corto teatrale e per 1D1U+4 monologhi in Atto unico contro il cyberbullismo e il body shamingInterattivo con un doppio finale

“LIKE O DISLIKE”

Dramma in atto unico

Corto teatrale per 2 personaggi (1D 1U)

Atto unico per 1U, 1D e 4 monologhi

contro il cyberbullismo e il body shaming

Cod. SIAE 943666A

n.b. Interattivo con un doppio finale a scelta del pubblico

ANCHE IN SPAGNOLO ("DALE UN LIKE O UN NO ME GUSTA")

 

Oggi i modi di ferire sono aumentati, la rete è un veicolo importante che permette anche di colpire in molti modi e soprattutto tira fuori i peggiori istinti protetti dall’anonimato di una tastiera. Piccoli passi avanti sono stati fatti come la legge contro il revenge-porn ma molti altri andranno fatti per disinnescare questa arma.

In questo dramma, troviamo un uomo rapito ed un rapitore che invece di nascondere il suo reato lo rende pubblico, facendo assistere in diretta a quanto sta succedendo. La rete diventa parte in causa, palesando il ruolo di giudice e accusatore di cui spesso si appropria ingiustamente. Ma in questo dramma si va oltre, rompendo nel finale la quarta parete, si chiede al pubblico in sala di esprimere un giudizio, questa volta non nascosti dalla tastiera.

Nella versione a atto unico, si inseriscono quattro monologhi a dare voce agli altri personaggi nascosti di questo dramma: due utenti della live, ossia due persone che collegate stanno assistendo in diretta al rapimento, un hater e la figlia della rapitrice vittima di cyberbullismo.

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PREMIO LETTERARI:

- Menzione al merito al Premio letterario “Dostoevskij" I ed. 2020, Roma

- Secondo posto al Premio letterario “Palco, Pensieri e Parole” I° ed. 2020, sezione Drammi in italiano, Sito “Teatro amatoriale”

- Diploma d’onore al Premio teatrale “Mara Chiarini”, 2021 Sez. Brevi pieces a due personaggi, Accademia Vittorio Alfieri, Firenze

- Finalista (uno di 5, in attesa di piazzamento definitivo) alla X ed. Premio “In Punta di Penna (alla ricerca di testi teatrali)”, 2020-2021 Org. Gruppo Teatrale Four Red Roses, Empoli

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TRAMA

Lui si ritrova legato, bendato e imbavagliato a una sedia, tenta inutilmente di liberarsi e si dispera. È illuminato da un faretto e ripreso da una telecamera. Lei entra in scena con un cellulare per riprendere l’uomo e gli toglie il bavaglio, le urla e la disperazione di lui non trova nessun ascolto da parte di lei che si dichiara subito la sua rapitrice. Lei vuole delle informazioni su quell’uomo ma non su un possibile riscatto come ci si potrebbe aspettare, vuole sapere qualità e difetti, vuole conoscere chi ha di fronte. Lui è ovviamente restio a soddisfare la strana richiesta e gli animi si scaldano. Gli viene tolto anche la benda e lui può vedere la sua rapitrice. È spaventato ma anche incredulo, perché è stato rapito? Cosa vuole quella donna da lui? Lei lo incalza con le domande alle quali lui finalmente decide di rispondere sperando di arrivare a compassione o almeno di capire perché proprio lui. Il mistero si svela man mano che il discorso di lei riguarda sempre di più la rete, i social e quello che l’uomo scrive sui social. Si scopre che lui è uno dei tanti haters, un leone da tastiera, che si diverte umiliando e attaccando i post degli altri. Uno dei soggetti di questo attacco è stata la figlia suicida della rapitrice. Il rapimento non è una semplice vendetta, è un tribunale dove si dovrà giudicare se lui è colpevole o meno del suicidio della ragazza. La giuria sarà il pubblico della rete, per questo tutto quello che sta succedendo è in diretta sulle principali piattaforme social ma si fa un passo in più e la rapitrice rompe la quarta parete rivolgendosi direttamente al pubblico presente in platea e chiedendo loro di esprimersi per una volta non nascosti dallo schermo di un computer o di un cellulare. Il pubblico sarà incentivato ad alzare la mano e gli attori si adatteranno a fornire il finale scelto tra colpevole, innocente ma anche nel caso che nessuno alzi la mano.

Nella versione a atto unico, inseriti al momento giusto sentiamo la voce dei personaggi secondari di questo dramma: un utente che casualmente si imbatte nella live e che si ferma affascinato dalla violenza mostrata; un altro utente che non riesce a distinguere verità da finzione e non sa se e come intervenire; la figlia della rapitrice, nei pensieri che l'hanno spinta a mostrarsi in rete e un hater che ha il dubbio che lo schermo del computer non lo protegga più dalle conseguenze dell'odio vomitato in rete.