“LA RICETTA DEI CAPPELLETTI”
Brillante commedia nera in due atti
Per 9 personaggi (5D 3U + 1U senza battute)
e per 8 personaggi (5D 2U+ 1U senza battute)
di Stefania De Ruvo e Elena Grilli
Cod. Siae 941919A
Una cena di prova per il pranzo del giorno dopo, dal quale dipende il futuro lavorativo dei padroni di casa. Sul palco un cadavere, come fosse un pezzo di arredo. I vari personaggi ci camminano intorno, lo scavalcano, lo manipolano, lo usano. Sanno che è morto ma non sembrano molto interessati a come sia morto e a chi lo abbia ucciso. C’è solo il problema di come disfarsi del cadavere prima del pranzo, un problema … ma non proprio per tutti.
Una coppia di sposi, il figlio con la moglie, una nonna con l’alzheimer, la vicina di casa, la donna delle pulizie, un ragazzo delle consegne e naturalmente lui… il vero protagonista di questa commedia nera che non trova pace. Una commedia movimentata, originale, sorprendente, cinica e divertente. Da non perdere.
PREMI LETTERARI:
Vincitore del Premio Teatro dei Marsi alla migliore commedia al concorso letterario “Teatro in cerca di Autori” 2020 II° ed. org. Ponte di Carta (Avezzano), con la seguente motivazione: “Per aver scritto una commedia ricca di humor, movimentata e originale, cinica e divertente; un po’ “Arsenico e vecchi merletti”, un po’ Agatha Christie, un racconto noir che diverte, appassiona e cattura fin dalla prima scena, una storia dal ritmo straordinario che tiene fino alla fine in cui le due autrici rivelano una grande abilità nel comporre dialoghi coinvolgenti e spassosi e personaggi sorprendenti, tra cui spicca la terribile e indimenticabile nonna Gina”
Terzo posto al Premio Internazionale "Castrovillari Citta' Cultura" Poesia, Prosa, Arti figurative e Teatro IV EDIZIONE 2020 Opera teatrale inedita
Motivazione della giuria: "Stravagante come il personaggio, l’uomo senza battuta, sia il protagonista della storia, sia l’unico sempre in scena e che l’intera vicenda si svolga intorno a lui. Bizzarro come dal titolo non si deduca la trama della storia e che il liberarsi di un cadavere diventi l’occasione per una lezione di cucina, condotta dal personaggio più anziano, con più esperienza (nel vero senso della parola) e che non risparmia i dovuti approfondimenti sulle tipologie di carne da usare. Originale il doppio finale in una commedia noir che si legge tutta d’un fiato.