IL GIOCO DEI QUATTRO CANTONI”
Brillante commedia in due atti
Per 6 personaggi (3U 3D)
Cod. SIAE N.942431A
Commedia degli equivoci sul più classico degli argomenti: l’amore.
Una coppia separata in procinto di divorziare, Chiara e Stefano, si ritrova dopo il colloquio con il giudice per la separazione, nella casa dove hanno condiviso la loro storia d’amore ed entrambi sono decisi a non lasciarne la proprietà all’ex.
Sono accompagnati dai nuovi compagni, anche se, in verità, solo Stefano ha una nuova compagna: Chantal, che sembra più interessata a ottenere l’appartamento che all’amore del compagno. Chiara invece si è fatta accompagnare da un professionista, un gigolò: Nico, al solo scopo di darsi un tono con l’ex marito.
In aiuto arrivano gli amici di una vita, Giulia per Chiara e Fabrizio per Stefano. Giulia ha il dente avvelenato nei confronti di Stefano in quanto lo ritiene colpevole della fine della storia e soprattutto della sofferenza dell’amica. Fabrizio si schiera dalla parte di Stefano ma ha ancora dei dubbi sulla sincerità della sua nuova compagna Chantal, inoltre l’incontro e il nascente interesse per Giulia lo fa vacillare nelle sue convinzioni e inizia a sostenere Chiara.
Gli schieramenti sembrano chiari e le coppie ben definite ma non lo rimarranno per molto. Complice un’improvvisa convivenza forzata, per non perdere il possesso dell’appartamento e uno sbalzo di corrente, le carte si mescolano e le coppie pure, come se stessimo giocando ai quattro cantoni.
La corrente è saltata, c’è da cambiare un fusibile ma nessuno vuole uscire dall’appartamento per non rimanere fuori casa e così tutti decidono di fermarsi per la notte e aspettare la luce del giorno. Le coppie prendono posto nelle varie stanze o sul divano in scena, o almeno così credono.La commedia all’inizio può sembrare classica ma nel secondo atto sorprende, diventando una divertente sfida recitativa e di regia. Quasi tutto il secondo atto infatti si svolgerà con la luce di torce e dei cellulari. La luce diventerà dialogo nelle mani degli attori, fonte di divertimento e scusa per mescolare in maniera sorprendente le “cose” in scena. Nel buio, illuminato dalle torce, i protagonisti escono dalle loro stanze, si scambiano di posizione, scambiano una persona per un'altra e perdono il conto di chi sta e con chi. Continue entrate e uscite di scena, rimescolamenti e scambi di persona permetteranno di arrivare al lieto fine, d’obbligo per una commedia.
Premi letterari:
Secondo posto al Premio Sipario al “Concorso Autori Italiani 2020” rivista Sipario.it, fondazione Terron, Milano